Cos’è il Centro di Gravità

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• L’1 e 2 febbraio 2020 quasi 100 “intellettuali, pensatori e artigiani” italiani, di discipline diverse, provenienti da percorsi professionali, culturali e storie politiche anche molto differenti, si sono incontrati a Roma per la prima volta, innanzitutto per conoscersi, uniti nel constatare la necessità di trovare punti di convergenza e analisi comuni per fronteggiare insieme la vera e propria transizione globale di sistema che è già in pieno avanzamento e si attua in tempi sempre più rapidi.

• Affrontare questa transizione con consapevolezza e spirito critico è un compito che non può essere affrontato da individui singoli, dal solo Occidente, da una sola o da alcune civiltà; ciò richiede la cooperazione di tutte le comunità umane, di tutte le religioni, delle esperienze e delle correnti di pensiero più diverse.

• I concetti portanti del vivere umano, quelli della sacralità e della gratuità della vita, quello della giustizia, della libertà comune, della democrazia, o sono stati demoliti, oppure hanno perduto ogni concreto significato. Le istituzioni che sorsero per realizzarli o amministrarli, sono state rese inefficaci. Si dovrà crearne di nuove, che rispecchino i nuovi equilibri che la Transizione sta sostituendo agli antichi, abbattendo le resistenze dell’inerzia del Potere. Si renderà necessario costruire una nuova mappa di linguaggi, poiché perfino il vocabolario che esprimeva quei concetti è ormai in mano di chi vuole solo dominare e appropriarsi del bene comune per farlo proprio. L’educazione delle nuove generazioni al pensiero critico e dialettico è una delle leve centrali di ogni trasformazione positiva e creatrice.

Sarà necessario rivalutare i principi del diritto naturale, intuitivi e comuni all’umanità.

S’imporranno nuove norme giuridiche, che fissino i nuovi rapporti a garanzia della giustizia e della sopravvivenza. Come, ad esempio, quella che proibisce la violazione del principio di rotazione naturale; come l’affermazione del diritto di accesso alla biosfera; come il divieto assoluto della privatizzazione dell’atmosfera, delle acque e del flusso solare.

• Progresso e modernità richiederanno nuove definizioni. Occorre opporsi a tutti i tentativi di tagliare le radici e di cancellare la storia e la diversità culturale. La memoria del passato è ricchezza.

• Tutto ciò, però, non può avvenire spontaneamente. Il Centro di Gravità nasce per esplorare il territorio della crisi e liberarlo dai falsi paradigmi che — come totem primitivi — impediscono il disegno della mappa globale, che dovrà squarciare il velo tessuto dalle ideologie dominanti. Occorre una nuova visione del futuro. È necessario costruire, per questo, un’agenda condivisa di priorità. Occorre definire metodi e strumenti d’analisi atti a comprendere il mondo del XXI secolo. Occorre individuare nuove forme dell’organizzazione politica, reinventare ciò che è pubblico, di tutti e di tutte, rimettere al centro l’umanità, la responsabilità, la partecipazione, il ruolo della comunità, delle nazioni, la gerarchia dei saperi.

• Com’è chiaro da quanto precede, il Centro di Gravità non si propone attualmente come embrione di un futuro partito politico. Anche perché nasce avendo di mira i problemi globali, con l’ambizione di superare i confini italiani per divenire lievito di un sapere comune.


L’incontro del febbraio 2020 è stato l’inizio di un percorso di esplorazione.

Esso ha dimostrato l’esistenza di inedite sintonie, e conferma l’esistenza di un ampio sentire comune di fronte agli immensi problemi del futuro dell’uomo.

Il Centro di Gravità sarà un presidio permanente di confronto, di ricerca, di ipotesi per soluzioni positive.

La sua forza dipenderà dall’estendersi della sua massa critica e dalla sua capacità di alimentare un dibattito pubblico non manipolato e non manipolabile.

17 febbraio 2020